Apparsi sulla Stampa — PRESS

 

 

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Il Sole-24 Ore

 

Venerdì, 1 Aprile 2005

FOTOGRAFIA

 

Negli scatti di Lattanzi il fascino della laguna

A Venezia esposte 38 immagini

 

C’è tempo fino al 29 aprile per visitare Istographika, mostra fotografica di Massimiliano Lattanzi a Palazzo Zorzi di Venezia. Nel piano nobile del Palazzo sono esposte 38 immagini, per lo più di dimensioni di un metro per un metro e mezzo, che il fotografo romano ha scattato per il suo progetto dedicato alla bellezza della laguna veneziana.

 

Come già ci suggerisce il titolo, l’esposizione lega lo sguardo dello spettatore di immagine in immagine in una fitta ragnatela fatta di forme. Il percorso della mostra inizia già lungo le scale di Palazzo Zorzi, dove sono esposte delle fotografie dalle forme non interpretabili, immagini che portano ad altro dall’oggetto scattato, un viaggio nell’indecifrabile. Ma di fotografia in fotografia, procedendo nel tragitto, le immagini cambiano forma e iniziano a diventare non più una interrelazione con il nostro immaginario ma ciò che sono: reti da pesca lagunari. Lattanzi, per costruire questo lavoro, ha sostato tutti i giorni, dalle 15 alle 16, e per un mese, tra Novembre e Dicembre dello scorso anno, sul ponte della Libertà e ha fotografato le reti da pesca che ci sono in quella zona della laguna che fa da confine tra Venezia e Marghera.

 

Il fotografo ha scelto come soggetto dei suoi scatti un elemento che per lo più sfugge allo sguardo comune, si perde in quanto componente di una normale quotidianità. Lo sguardo del fotografo si è soffermato però su di esso, cogliendone intimi riflessi e conclamati riverberi. Ciò che noi vediamo è un gioco di intrecci, orme fluttuanti, che poi divengono pali e reti e laguna.

 

E’ la distanza la variabile per l’identificazione. Infatti nelle prime immagini la distanza con le reti da pesca è talmente ravvicinata, il gioco di immagini sovrapposte così delicato, da restituire sulla carta fotografica forme oniriche, macchie simboliche, contorni ondulati: pura astrazione nella quale l’immaginario di ogni spettatore può sbizzarrirsi. Man mano che la prospettiva si amplia, gli oggetti iniziano a prendere forma, le cose iniziano a ridivenire cose, e le reti da pesca ricominciano a riprendere le loro forme anche fra rifrazioni e riverberi.

 

-- Anna Toscano

[ www.ilsole24ore.com ]

 

 

 

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ISTOGRÀPHIKA

Foto di Massimiliano Lattanzi

 

Venezia - Palazzo Zorzi

Dall’11 marzo 2005 al 29 aprile 2005

 

Istogràphika: una scomposizione di elementi che nuovamente si precisano attraverso la ricomposizione mentale dello spettatore, dando vita a trame concettuali molteplici in cui pensieri ed emozioni restano imbrigliati, così come la luce, il vento, l’acqua e le alghe".

 

Ragnatele, dal greco "istòs", le reti da pesca lagunari come china nell’acqua si dissolvono, dando vita ad incisivi quanto romantici segni grafici. Gocce d’inchiostro, lische di pesce, tutto si vede al di là del reale e torna a volte inconfondibile il marchio del contesto…l’arco di Porto Marghera. La fotografia è qui chiaro strumento di scienza e poesia, mezzo che svela la complessità dietro il tangibile.

 

E’ a Palazzo Zorzi, sede veneziana dell’UNESCO che Lattanzi presenta la sua opera su allestimento di Giulio Zannier. Il gusto è minimale, chiaramente in linea con opere e contesto; si crea così un percorso grafico dall’entrata al primo piano che man mano ne svela il contenuto. Pannelli bianchi su fili di nylon, basi in polistirolo e foto di grande formato. Tutto è luce, quasi statico, ma sottili grafismi attraversano l’aere e qui vi si espandono.

 

Nato a Roma nel ’64, Massimiliano Lattanzi realizza nell’89 "Bangladesh, Paese d’acqua", un libro di scatti dal subcontinente indiano, entra poi nelle Nazioni Unite per dedicarsi nel 2004 interamente alla fotografia. Nasce così "Oniria", portfolio sul "sogno di un fantasma che esplora la persistente tensione dialettica tra illusione della realtà e realtà dell’illusione". E accanto "Hydros", mondo di diafani riflessi acquatici (presto esposto a Parigi); "Chouwa", inseguendo i sentieri del cielo nei giardini giapponesi e "Athmos", affreschi d’aria e nuvole…tutte ricerche visive che diverranno presto mostre.

 

-- Alice Martignon

 

24 marzo 2005

[ www.archimagazine.com ]

 

 

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Il Gazzettino

 

Giovedì, 24 Marzo 2005

FOTOGRAFIA

 

VENEZIA - (M.T.S.) "Istogràphika" è il titolo della mostra di fotografie realizzate da Massimiliano Lattanzi, a Palazzo Zorzi (Castello 4930) sede dell'UNESCO. La rassegna che prende il titolo da 'istòs' (in greco tela, ragnatela) è l'elaborazione di un colpo d'occhio.

 

"Ero in treno da Mestre a Venezia quando sono stato colpito dalla visione delle reti da pesca distese in laguna" racconta l'autore. Da quel momento, presa la macchina fotografica, ha scattato molte immagini a colori, in tempi e luce diversi: con la nebbia, con il sole, con l'acqua increspata, con l'alta marea, per giocare soprattutto sui riflessi e darne un quadro atmosferico particolare. Ha poi lavorato sulle foto usando una tecnica particolare di tricromia inversa, eliminando il rosso e il verde e lasciando la componente blu, "una specifica tecnica, proposta suggestivamente con le sue accattivanti strutture lagunari".

 

Ne è uscita una mostra assai originale - sembrano quasi quadri astratti - in cui è incluso un ulteriore portfolio, "Imaginaria", che è "lo sguardo multi-dimensionale di un fantasma, che si pone al servizio dello spettatore prestandogli per un istante il proprio occhio, così da mostrare la singolare prospettiva dell'essere, ad un tempo, ovunque e da nessuna parte".

 

La mostra vuole essere un omaggio alla magia della laguna di Venezia - la più vasta "zona umida" d'Italia, già dichiarata nel 1987 Patrimonio Mondiale dall'Unesco - e un contributo a farla includere, nella sua interezza, nella "Lista delle zone umide d'importanza internazionale".

 

[ www.gazzettino.it ]

 

 

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ISTOGRÀPHIKA

di Massimiliano Lattanzi. Un progetto di ricerca e una mostra a Venezia sui grafismi delle reti da pesca nella laguna.

 

Massimiliano Lattanzi, romano classe 1964, è un fotografo che proviene... dalle Organizzazioni Internazionali. E infatti negli anni 80 pone la macchina fotografica al servizio del suo impegno sociale, tanto che nel 1989 realizza, per conto del Pontificio Istituto Missioni Estere, "Bangladesh, Paese d'Acqua", un libro fotografico sulla situazione sociale dello stato del sub-continente indiano, il cui ricavato è stato interamente devoluto all'aiuto umanitario in conseguenza del tifone abbattutosi sul Golfo del Bengala nel 1991, che fece oltre mezzo milione di vittime. Da questa esperienza matura la sua decisione di prestare servizio per dodici anni nel sistema delle Nazioni Unite. Ma all'inizio del 2004 torna a dedicarsi interamente alla fotografia, con una serie di originali progetti di ricerca.

 

Fra questi c'è anche un progetto visivo "teso ad analizzare la percezione mentale e visuale di elementi descritti dall'intersezione ed interazione degli accecanti elementi della luce e delle permeabili forme del buio", come lui stesso dice e un altro chiamato "Oniria", un portfolio fotografico sul "sogno di un fantasma, che esplora la persistente tensione dialettica tra illusione della realtà e realtà dell'illusione". Già da queste brevi note si capisce che Massimiliano Lattanzi, laureato in Lettere e Filosofia, è un ‘visionario’, nel senso nobile del termine. Ma ciò è ancor meglio dimostrato dall'ultima delle sue ricerche, che qui ospitiamo, purtroppo in forma ridotta.

 

"Istogràphika" è un ampio lavoro sulle forme create dalle reti da pesca nel bacino lagunare fra Venezia e Marghera, il cui nome deriva dal greco "istòs" che significa tela o ragnatela. Suggestivamente Lattanzi lo descrive come "una scomposizione di elementi che nuovamente si precisano attraverso la ricomposizione mentale dello spettatore, dando vita a trame concettuali molteplici in cui pensieri ed emozioni restano imbrigliati, così come la luce, il vento, l'acqua e le alghe". Ma "Istogràphika" è anche una mostra, in programma dall'11 marzo al 29 aprile prossimi a Palazzo Zorzi di Venezia.

 

-- REFLEX, Marzo 2005

[ www.reflex.it ]

 

 

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ISTOGRÀPHIKA

 

S'inaugura l'11 Marzo, alle ore 18, alla sede dell'UNESCO di Palazzo Zorzi, una personale del fotografo e scrittore romano Massimiliano Lattanzi (1964). La mostra nasce da un unico soggetto, come scrive lo stesso autore: "giocando sulla scomposizione in elementi di un oggetto altrimenti noto (le reti da pesca, in particolare qui quante giacciono nel bacino lagunare fra Venezia e Marghera), ISTOGRÀPHIKA dà vita ad una serie di quadri astratti di forte suggestione, in cui forme materiali disparate sembrano galleggiare nell'aere, producendo variegati riflessi (e rifrazioni) in quel che di liquido tale aere inaspettatamente mantiene".

 

" ISTOGRÀPHIKA (da "istòs", in greco "tela, ragnatela") volutamente tralascia il più ovvio "diktuon" ("rete da pesca"), in quanto la scomposizione di elementi che nuovamente si precisano attraverso la ricomposizione mentale dello spettatore, dà vita a trame concettuali molteplici in cui pensieri ed emozioni restano imbrigliati, così come la luce, il vento, l'acqua, le alghe e le mucillagini".

 

ISTOGRÀPHIKA ha ricevuto il patrocinio dell'UNESCO e della Provincia di Venezia, ed il riconoscimento da parte del Programma Idrologico Internazionale delle Nazioni Unite.

 

[A personal exhibition of the Roma photographer and writer Massimiliano Lattanzi will open at the siege of UNESCO at Zorzi Palace on March 11th at 18. The exhibition originates from a unique subject: the fishing net. Istogràphika gives life to a series of of strongly suggestive abstract paintings, in which different material shapes seem floating in the air, producing various reflections. Istogràphika is under the sponsorship of UNESCO and Venice Province, and is also recognized by the International Hydrological Programme of the United Nations.]

 

(Venezia News, Arte, Marzo 2005)

 

 

[ ISTOGRÀPHIKA ]